Altro errore di Lorenzo: sfortuna o troppa foga?

Altro errore di Lorenzo: sfortuna o troppa foga?
Giovanni Zamagni
Jorge cade alla curva 7 nelle FP1 e si frattura la vertebra T6. E’ l’ennesimo infortunio di un pilota che, quando correva con la Yamaha, cadeva pochissimo. Qual è il motivo di tanti errori? Una crisi profonda dalla quale serve il miglior Lorenzo per uscirne
28 giugno 2019

ASSEN - Un’altra caduta, un altro infortunio per Jorge Lorenzo: frattura della sesta vertebra toracica. Sicuramente non correrà in Olanda e neppure in Germania settimana prossima. Se andrà bene, lo rivedremo in pista in Rep. Ceca, venerdì 2 agosto dopo la pausa estiva.

«Jorge - spiega il team manager HRC Alberto Puig - era caduto anche nei test di lunedì a Barcellona, picchiando nello stesso punto. Oggi, purtroppo, ha peggiorato la situazione: la prima visita non aveva evidenziato particolari problemi, ma abbiamo comunque deciso di andare in ospedale ed è stata rilevata la frattura della vertebra T6. Fortunatamente è una zona abbastanza protetta, non ci sono complicazioni, ma il recupero richiede tempo. L’ipotesi dei medici è che, forse, c’era già una piccola frattura dopo la caduta di Montmelò, ma non ne sono sicuri. Ieri Jorge aveva un po’ di dolore, ma si sentiva a posto per correre».

Puig non entra nel dettaglio della caduta, anche se il suo pensiero è piuttosto chiaro. «Non c’è bisogno di grandi spiegazioni: non ho visto i dati, ma in moto si cade generalmente per un errore del pilota. Forse era troppo piegato o era troppo veloce, fatto sta che è finito a terra violentemente». Per questo GP è impossibile pensare a un sostituto, mentre Puig ha confermato che si sta lavorando per far correre Stefan Bradl al Sachsenring, dove, peraltro, aveva già corso nella passata stagione al posto di Dani Pedrosa.
Per quanto riguarda il futuro e le difficoltà di Lorenzo, Puig dice che: «E’ chiaro che siamo preoccupati, ma non cambia il nostro approccio: la Honda cercherà di supportarlo e di assecondare le sue richieste».

 

UNA MOTO DIFFICILE
Marc Marquez affronta l’argomento a modo suo. «La caduta di Lorenzo conferma che la RC213V non è certo la MotoGP più semplice. Non so se sia la più difficile, questo bisognerebbe chiederlo a Jorge che ha guidato anche Yamaha e Ducati… Io non lo posso sapere, l’erba del vicino è sempre più verde, ma è chiaro che la Honda non è semplice da portare al limite. Ma se lo trovi, è una moto vincente, ha punto forti; da anni stiamo lavorando per renderla più semplice».

COME USCIRE DA QUESTA SITUAZIONE?
Al di là delle difficoltà della Honda, Lorenzo cade a ripetizione da settembre dell’anno scorso, quando nel GP di Aragon finì a terra alla prima curva, facendosi male a un polso. Poi la caduta in Thailandia, causata da un problema tecnico della sua Ducati, quindi altre scivolate, fortunatamente senza conseguenze con la Honda.
Poi, la frattura dello scafoide sinistro mentre si allenava con la moto da dirt track; poi la caduta nelle FP3 in Qatar; la caduta in gara a Barcellona; poi la violentissima scivolata nei test di lunedì a Barcellona; poi la terribile caduta di oggi, documentata su moto.it.

Una serie continua di errori, dovuti forse alla troppa foga di volere mettersi in mostra a tutti i costi, la comprensibile frenesia del campione che vuole far vedere il suo valore, ma che in certi momenti perde lucidità e diventa meno campione.

«Lorenzo - prova a spiegare Valentino Rossi - con questa moto ha un grande problema: non ha feeling con l’anteriore. Le sue cadute sono sempre uguali e se tutte le volte che provi a spingere più forte ti capita questo, diventa difficile. Io non so se sia sfortuna o foga eccessiva: a Barcellona stava andando forte e ha commesso un errore. E’ chiaro che ha un problema con questa moto».

Anche Valentino ha attraversato un periodo difficilissimo, i due anni in Ducati, sa cosa significa affrontare certe problematiche. «Per un pilota, il feeling con l’anteriore è l’aspetto fondamentale: ti devi fidare quando inserisci la moto in curva. Psicologicamente, una situazione così è difficile da affrontare, se continui a cadere è un casino. Ma lui è un cinque volte campione del mondo, la sua velocità è fuori discussione: deve ragionare e capire cosa sta succedendo».

Se c’è uno che può uscire da una crisi così profonda, quello è Jorge Lorenzo. Ma, questa volta, non sarà facile nemmeno per lui.

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