MotoGP 2019. Le pagelle del GP di Malesia

MotoGP 2019. Le pagelle del GP di Malesia
Giovanni Zamagni
Lode per Viñales, 8 a Dovizioso e Rossi. "Solo" 7 a Márquez
4 novembre 2019

MAVERICK VIÑALES - VOTO 10 E LODE
Una gran gara, un gran fine settimana (leggi tutti gli articoli). Per la seconda volta in questa stagione batte Márquez per distacco: è l’unico ad esserci riuscito nel 2019. Secondo me non è un caso, perché quando Viñales riesce a mettere insieme tutti i tasselli diventa un pilota fenomenale, non facilmente battibile. Sta crescendo, soprattutto sotto l’aspetto psicologico: adesso ci crede molto di più. Da applausi.

MARC MÁRQUEZ - 7
Fa un’altra gran gara, ancora una volta fa una grande differenza con la Honda, nonostante la partenza dalla quarta fila. Ma quanto fatto nelle qualifiche non è stato bello: non irregolare, ma sicuramente inopportuno. E poco sportivo. (Delirio di) onnipotenza.

ANDREA DOVIZIOSO - 8
Il motorone della GP19 gli dà una bella mano in rettilineo, ma lui fa la differenza in curva, riuscendo a guidare morbido nonostante la totale mancanza di grip lamentata da tutti i piloti Ducati. Guida alla grande e coglie un podio significativo. Peccato solo per le qualifiche. Animale da gara.

VALENTINO ROSSI - 8
A me è piaciuto. Mi sembra già di leggere le critiche: “Come 8, il suo compagno di squadra ha vinto e lui non è neppure salito sul podio”. Sì, confermo: 8. Perché veniva da una serie di gare negative, mentre a Sepang è stato competitivo, ha fatto il giro veloce e ha lottato per il podio fino al traguardo, su una pista fisicamente molto probante. Ed è vero che se con la Yamaha puoi fare le tue linee, allora puoi anche vincere, ma se devi lottare con un altro pilota fai molta più fatica, perché la differenza di motore è enorme. D’accordo, se era dietro lo era per colpa sua, ma a mio modo di vedere ha disputato una buonissima gara. Avanti così.

ALEX RINS 6
Rimango della mia idea: non sta sfruttando al meglio la moto che ha a disposizione. Compitino.

FRANCO MORBIDELLI 6
Dopo le qualifiche lo aveva detto senza mezzi termini: “L’obiettivo è il podio”. Invece, purtroppo, una volta di più in gara non è stato efficace come lo era stato il venerdì e il sabato. Lui dice di non capire perché, evidentemente c’è una difficoltà di gestione delle gomme sulla distanza. Ma i segnali positivi ci sono. Incompleto (per il momento…).

FABIO QUARTARARO 6
Un punto in più per il sangue freddo dimostrato in prova quando Marquez ha tentato di infastidirlo: il ragazzo ha dimostrato carattere. Ma anche lui è umano, sbaglia: la partenza è stata un disastro, il resto quasi una conseguenza scontata. Errori per crescere.

JACK MILLER 5
Tutti i piloti che hanno a che fare con lui in gara si lamentano per il suo modo di fare: un motivo ci sarà… In prova è sempre il pilota Ducati più avanti sullo schieramento di partenza, ma in gara si perde spesso (Australia a parte), sempre con la stessa modalità: velocissimo nei primi giri, lento da metà gara in poi. Animale da qualifica.

DANILO PETRUCCI - 5
In prova fa vedere qualcosa di meglio rispetto agli ultimi GP, facendo sperare in un passo in avanti in gara, ma purtroppo non è stato così. Il momento è difficilissimo, in ballo c’è anche il suo futuro: lo sa bene anche lui. Anche per questo, nervoso.

JOHANN ZARCO - 7
Nel complesso un GP positivo, anche se terminato con una caduta (non per colpa sua). Il suo adattamento alla Honda dimostra che la RC213V non è poi così male (perlomeno la 2018…) e che la KTM è molto, molto complicata. Anche lui si sta giocando il futuro: verrà confermato?

JORGE LORENZO - 3
Un piccolo miglioramento effettivamente c’è stato, ma era anche difficile, per non dire impossibile, far peggio di quanto fatto in Australia. La sensazione è quella di un pilota completamente demotivato e sfiduciato, forse consapevole che, come dice Crutchlow, "questa moto non la guiderà mai". Ci vorrebbero modifiche radicali, che però la Honda non pare voglia fare, perlomeno stando a come Márquez descrive la versione 2020. Continuo a pensare che Lorenzo dovrebbe avere la forza di dire basta, perché così è impensabile continuare. Rinuncerà ai soldi del contratto 2020?

CAL CRUTCHLOW 4
Dopo l’Australia è stato molto duro nei confronti di Zarco, che però qui ha fatto decisamente meglio di lui: in qualifica, le prestazioni del nuovo compagno di squadra lo hanno “svegliato”, in gara lo hanno probabilmente innervosito. Fino all’errore. Passo indietro.

YAMAHA M1 VOTO 8,5
Come dice Dovizioso, la M1 deve avere una velocità di percorrenza curva pazzesca, considerando quanto va piano in rettilineo. Ha monopolizzato la prima fila e vinto la gara: sarebbe da 9,5 in pagella. Ma manca troppa potenza.

HONDA RC213V VOTO 8
Qui ha fatto più fatica anche con Marquez, ma si fa comunque fatica a dire che non è competitiva. Perlomeno se la guida Marc

DUCATI DESMOSEDICIGP 8
Pregi e difetti sono emersi in maniera chiarissima: in rettilineo va fortissimo, ma che fatica farla curvare. Comunque è andata meglio rispetto al 2018, perlomeno con Dovizioso.

SUZUKI GSX-RR VOTO 8,5
Per me, a Sepang era la moto migliore, perché in curva è efficace come la Yamaha, ma in rettilineo va più forte. C’è un solo dubbio, considerando anche i “tamponamenti” visti in gara: non è così efficace in frenata.

KTM RC16 VOTO 4
Pol Espargaro (voto 7) in qualche modo ci mette sempre una pezza, ma la moto non c’è.

APRILIA RS-GP VOTO 4
Va piano e si rompe. Aleix Espargaro (6) e Andrea Iannone (5) non possono fare assolutamente nulla. Solo aspettare la moto completamente nuova, che però non si dovrebbe vedere a Valencia.