SBK. Le pagelle di Laguna Seca

SBK. Le pagelle di Laguna Seca
Carlo Baldi
Melandi 7,5, perfetto in Gara1 ma incompiuto; 8,5 a Sykes che pare inarrestabile; 8 a Guintoli, super costante nei risultati; 6 a Giugliano cade nel momento sbagliato: 5 a Baz, rimandato a settembre | C. Baldi
14 luglio 2014

La pista di Laguna Seca è senza dubbio la più spettacolare tra quelle incluse nel calendario del mondiale Superbike, ma non si può negare che non sia il massimo della sicurezza. Così come l’anno scorso (gara uno) anche quest’anno una delle due manche è stata interrotta dalle bandiere rosse a causa di cadute ed incidenti. E’ sempre difficile sposare la spettacolarità con la sicurezza, ma senza dubbio la seconda è più importante della prima. Con questo non vogliamo gettare la croce addosso alla pista californiana, ma di certo il livello di sicurezza di Laguna non è dei più elevati. Per fortuna però il bollettino medico è meno preoccupante di quanto si temesse. Lo sfortunatissimo Barrier si è fratturato il tallone sinistro, Lowes ha solo una forte contusione ad un piede e Davies, dopo aver preso una brutta botta in testa, si è ripreso subito ed è stato tenuto a riposo in gara due solo a scopo precauzionale. E’ andata bene.

Anche quest’anno all’Aprilia non riesce la doppietta e ancora a causa delle bandiere rosse e delle tre partenze, per una gara che si è risolta in uno sprint di soli sette giri. Una situazione nella quale Sykes, abituato alle Superpole ed ai giri veloci, va a nozze. Rispetto a Portimao la classifica cambia di poco, con l’inglese della Kawasaki che torna a casa con un punto in più di vantaggio sul suo avversario principale, che resta Guintoli.

Avrebbe potuto essere la giornata di Melandri, eccezionale in gara uno, ma scivolato poi in gara due. Marco non può più sperare nel titolo mondiale e quindi punta al successo di tappa, ma non vorremmo che alla fine facesse il gioco di Sykes, portando via punti al suo compagno di squadra. Biaggi vinse un titolo mondiale anche grazie ad un (giusto) gioco di squadra, mentre negli ultimi due anni la mancanza di ordini di scuderia non ha fatto che avvantaggiare Sykes, che è comunque già forte di suo e non ha bisogno di aiuti.

Deludente weekend per la Ducati che sperava nella costanza di Davies e nel talento e nella voglia di vittoria di Giugliano, ma che torna a casa solo con il quarto posto di Davide in gara uno. Pochino.

Tra guasti e cadute si sono riviste le Suzuki nelle parti alte della classifica, ma mai in lotta per la vittoria, mentre le Honda raccolgono molti punti ed un podio nella roulette di gara due, ma i problemi (elettronica) della CBR 1000 non sono stati ancora risolti e Rea non sempre può togliere le castagne dal fuoco.
La MV ha dovuto momentaneamente cambiare il proprio pilota, ma ovviamente non sono cambiati i risultati, a conferma che questa F4 non può essere competitiva nel mondiale Superbike e quindi aspettiamo la nuova F4 in versione 2015.

La Kawasaki domina anche la classifica della EVO, dove Salom ha un vantaggio di 37 punti su Canepa, unico antagonista dello spagnolo per il titolo, nonostante che a Laguna Seca Niccolò abbia dovuto tornare prematuramente al suo box (frizione) per la settima volta in diciotto gare.
L’assurdo calendario della Superbike ci regala ora una pausa di quasi due mesi. Per rivedere in pista le derivate dalla serie dovremo attendere i primi di Settembre, quando a Jerez si disputerà il decimo round di questo mondiale 2015. E chissà forse per quella data la Dorna ci farà anche sapere quante gare mancano alla fine.
 

SBK laguna seca 2014 (7)


Le pagelle


Marco Melandri – Voto 7,5
Come al solito non brilla in Superpole, ma poi è perfetto in gara uno, dove ci mostra come avrebbe potuto essere questo campionato se Marco avesse trovato prima il feeling giusto con la RSV4. Nella seconda manche litiga con il cambio, si innervosisce e cade, gettando al vento una possibile doppietta. Incompiuto.


Tom Sykes – Voto 8,5
Fantastica Superpole quella di Tom che annichilisce i suoi avversari. In gara però la musica cambia. Lui ci prova nella prima manche, ma sbaglia subito al cavatappi e poi deve seguire le Aprilia da lontano. Il caos nella seconda manche riduce la gara ad uno sprint di pochi giri che Sykes già l’anno scorso dimostrò di gradire molto. Sul podio esulta perché conquista l’ottava vittoria, il tredicesimo podio stagionale e può andare in vacanza con un punto in più di vantaggio su Guintoli, dopo aver corso su di una pista favorevole alle Aprilia. Inarrestabile.


Sylvain Guintoli – Voto 8
Che martello. Tre volte secondo, in Superpole come in gara. Nella prima manche non osa attaccare il suo compagno di squadra (dopo quanto accaduto a Portimao) lanciato verso il successo e nella seconda non fa in tempo a riprendere Sykes. Ma Sylvain c’è sempre, da sempre il massimo, non commette errori ed è l’unico dal quale Sykes deve guardarsi nella lotta per il titolo.


Davide Giugliano – Voto 6
Ancora una volta cade nel momento sbagliato, quando sta per raccogliere un grande risultato. In gara uno è limitato da problemi ai freni ed è bravo a chiudere quarto. Nella seconda rimonta rabbiosamente sino ad arrivare alle spalle di Sykes. Ci prova all’entrata del cavatappi, ma tocca il cordolo e scivola. Peccato.


Jonathan Rea – Voto 6,5
Nella sua prima volta a Laguna, Johnny va male in Superpole, è lontano dalle Aprilia nella prima manche e vince un terzo posto nella roulette della seconda. Non ci siamo. Ha trovato una grande costanza di rendimento (è l’unico assieme a Guintoli ad essere andato a punti in tutte le gare) ma la Honda non è competitiva come Kawasaki ed Aprilia e lui spreca il suo talento.


Toni Elias – Voto 7
La pista californiana gli piace e la conosce bene. Parte sempre come un missile, ma poi si innervosisce, anche perché la sua RSV4 privata non è ancora come lui vorrebbe. Ma il team sta lavorando forte, Toni ci mette sempre l’anima ed è sempre più vicino ai primi. In gara due non ha più le gomme per resistere a Rea e a Laverty e per conquistare il suo primo podio in Superbike. Grinta. 


Loris Baz – Voto 5
Laguna è una pista molto particolare. O la ami o la odi. Lui in prova la odia e non ci capisce molto. Poi in gara emerge la sua rabbia agonistica, ma nono e sesto non sono risultati soddisfacenti per chi guida una Kawasaki ufficiale. Rimandato a settembre.


Eugene Laverty – Voto 6
Chi si rivede. Sesto in Superpole, Laverty potrebbe far bene su una delle piste che preferisce, ma la sua Suzuki lo tradisce nella prima manche e nella seconda va vicino al podio con un quarto posto, che però non cambia una stagione anonima assolutamente per un pilota della sua caratura.


Leon Haslam – Voto 6
Guintoli è tre volte secondo e lui è tre volte settimo, in Superpole e nelle due gare. Leon ci mette l’anima come sempre, ma con una moto con la quale fa fatica anche Rea non si possono fare miracoli.
 

SBK laguna seca 2014 (8)


Alex Lowes – Voto 5
Giovane ed irruento, sbaglia un po troppo spesso. Maluccio in Superpole, in gara vede il traguardo solamente nella prima gara, ma è ottavo. Nella seconda prova a stendere Baz all’ingresso del cavatappi, ma il francese sta in piedi e lui invece per poco non si frattura un piede. Power is nothing without (brain) control.


Chaz Davies – N.G. 
Bravo e veloce in Superpole ed in prova, ma in gara, quando è atteso tra i protagonisti, cade subito. Per fortuna il suo casco lavora bene e lui vuole correre, ma non convince i dottori che lo fermano per gara due. Protagonista mancato.


David Salom – Voto 7,5
E’ il Guintoli della EVO (ed è un complimento). Porta sempre a casa il risultato e anche in California è il primo della sua categoria. Lascia le prove a Canepa, ma poi in gara non fa sconti. Sino ad ora ha concluso tutte le gare e solo la pioggia di Portimao lo ha lasciato senza punti. Il titolo se lo merita tutto.


Sylvain Barrier – Voto 10 (ben augurale)
La fortuna gli ha proprio voltato le spalle. Dopo tutto quello che ha dovuto passare in questa stagione, Sylvain stava finalmente assaporando la gioia di correre e raccoglieva ottimi risultati. Vederlo sbattere contro il muretto e poi fermo a terra, soccorso dai medici, ci ha stretto il cuore. Alla fine però la diagnosi parla di una frattura del tallone guaribile in due mesi. Quanto basta per arrivare a settembre e rivederlo a Jerez sulla sua BMW. Forza Sylvain!