Yamaha Double Y: da una tesi IAAD, una moto facile, elegante e innovativa

La studentessa dello IAAD di Torino Noemi Napolitano immagina una moto per attrarre i più giovani, elettrica, innovativa e il cui stile vuole comunicare agilità ed eleganza
23 agosto 2021

Double Y sta per Young e Yamaha, i due capisaldi di questa realizzazione di Noemi Napolitano, studentessa dello IAAD (Istituto d'Arte Applicata al Design) di Torino. Il progetto è parte della sua tesi di laurea in Transportation Design e parte della volontà di immaginare e realizzare un veicolo che possa appassionare gli utenti più giovani e che racchiuda quegli elementi che possono rendere l'uso della moto più facile, lasciandola accessibile e poco impegnativa.

Se dal lato del design si è presa ispirazione dall'anatomia umana e dal profilo del nuotatore per esprimere velocità ed eleganza e per regalare a Double Y un certo impatto estetico necessario per far breccia nei giovani, dal punto di vista dinamico è stato concepito un sistema di guida innovativo attraverso due leve che vengono spinte o tirate a seconda della direzione da imprimere alla moto, tale sistema ha reso necessario anche la progettazione di una posizione di guida diversa da quella comune, con gli avambracci che durante la guida di poggiano su dei supporti che poi si ripiegano su se stessi.

I dati tecnici parlano di una ruota anteriore da 21 pollici e posteriore da 18 calzate da pneumatici con una caratteristica striscia colorata, sella posta a 80 cm dal suolo e l'interasse è di 1328 mm, la propulsione appare elettrica, un generoso TFT è alloggiato sul dorso del veicolo e un singolo ammortizzatore fa capolino sul lato sinistro.

Se il futuro della mobilità elettrica si gioca anche sulla capacità dei veicoli di essere attrattivi e comunicare immediatezza nella guida, funzionalità, eleganza, certamente Double Y centra gli obiettivi: certo sarà piuttosto complicato - e non è detto nemmeno che sia necessario - trasportare il progetto di Noemi Napolitano dalla carta (o meglio: dal file) alla produzione, ma questi ammirevoli guizzi tecnici e creativi servono anche a indicare nuove strade e nuovi concetti - non soltanto estetici - che poi, come spesso avviene nel mondo del design industriale applicato alla moto, ci troveremo probabilmente a riconoscere nelle moto dei prossimi anni.

 

 

 

 

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