Dall'Australia una ricerca mostra la relazione tra forma dei serbatoi e danni pelvici

Dall'Australia una ricerca mostra la relazione tra forma dei serbatoi e danni pelvici
Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
I ricercatori del Transurban Road Safety Center di NeuRA hanno pubblicato uno studio che mette in relazione forme dei serbatoi, posizione di guida e danni pelvici in caso di incidente
  • Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
23 novembre 2020

Forse è un aspetto della sicurezza cui non tutti fanno caso: la posizione di guida in motocicletta e la pendenza della parete posteriore del serbatoio potrebbero causare dei danni fisici, sopratutto in caso di incidente con urto frontale.

Se l'abbigliamento tecnico protegge in caso di caduta le parti più esposte all'urto con casco, airbag, paraschiena e protezioni rigide sparse un po' ovunque, poco o nulla si è ancora previsto per la protezione della zona pelvica, che secondo uno studio sarebbe particolarmente esposta in caso di incidente.

I ricercatori del Transurban Road Safety Center di NeuRA – un ente di ricerca no-profit con sede in Australia - hanno concluso una ricerca che ha evidenziato come circa il 15% delle lesioni a seguito di impatto in motocicletta siano a carico della zona pelvica, e che i serbatoi di carburante con un angolo di attacco alla sella più contenuto sarebbero più sicuri e con meno probabilità di causare una lesione al pilota durante un incidente. È la prima volta che la relazione tra incidenti, danni fisici e forma dei serbatoi viene studiata attraverso crash test specifici, e i risultati mostrano inoltre che le moto con posizione più eretta sarebbero le più pericolose per questo genere di lesioni: la postura sulle cruiser con la sella molto in basso permetterebbe al pilota di “scivolare” in avanti e di impattare la zona pelvica, mentre sulle sportive, nonostante il forte angolo di attacco tra serbatoio e piano di seduta, la posizione più distesa permetterebbe al pilota di essere sbalzato in avanti senza urtare il serbatoio con il bacino, le gambe o le pelvi.

Il problema, secondo la ricerca, non è di scarsa importanza: le lesioni pelviche dovute a incidenti in motocicletta possono durare tutta la vita e riflettersi permanentemente, e in modo negativo, sulla deambulazione, l'attività sessuale o sulla funzionalità urinaria. Per contribuire alla realizzazione di moto sempre più sicure, i risultati di questa ricerca verranno presentati agli specialisti della sicurezza e ai produttori, e potrebbero aprire un nuovo capitolo nella progettazione delle moto e dell'abbigliamento tecnico.

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