Jordan Baja. Petra. La Gallery. Un altro buon motivo...

Piero Batini
  • di Piero Batini
Jordan Baja è anche un pretesto imperdibile e lussuoso: la visita di Petra. Alcune immagini…
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
30 settembre 2019

Aqaba, Giordania, 23 Settembre 2019. È sempre stato così, sin dall’inizio. La magia, il fascino dei Rally-Raid, della Baja, della Dakar, del Cross-Country è indissolubilmente legato all’ambientazione, ai luoghi dove vanno inscena gli Eventi. Sin dalle origini, prima ancora della Dakar, è stato proprio lo spirito di scoperta di luoghi incredibili a spingere gli appassionati verso questo tipo di Avventura. Spesso i Rally passano, o sono passati, attraverso luoghi sconosciuti, chiusi al turismo di massa, isolati. A volte sono passati e non potranno farlo più perché poi le situazioni cambiano. A volte hanno anche fatto dei danni, passando, e questo bisogna ammetterlo anche chiamando in causa la più grande buona fede o la casualità.

Luoghi di magia e Rally-Raid. Un must di comunione.

Altre volte è capitato, e capita, che partecipare a uno di questi Eventi significhi spingersi lontano, ma abbastanza vicini a un luogo incantato. L’abbiamo visto, e l’avete visto, nell’esperienza delle Dakar con Mr. Franco. Ecco che scatta la digressione, la “trasgressione”, la variazione sul tema. Poche ore, un giorno al massimo. Quanto basta, in ogni caso, per non perdere un’occasione.

Una di queste ci capitò per la prima volta per purissimo caso. Un aereo cancellato a Amman mentre andavamo in Qatar. 24 ore di tempo. Un taxi. Petra. E riecco Petra nell’occasione della Jordan Baja.

Petra, 250 chilometri a Sud di Amman, 200 a Nord di Aqaba, il sito archeologico più famoso della Giordania e il più conosciuto di quel Paese nel Mondo, la città edomita poi capitale dei Nabatei, i suoi edifici intagliati nella roccia variopinta (si chiamava Reqem), il crocevia commerciale storico abbandonato nell’8° secolo e divenuto una delle sette meraviglie del Mondo moderno molti anni dopo.

È una di quelle occasioni, se possibile imperdibile.

Foto: Willy Weyens

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