Yamaha TZR 125 RigoRacing 1992: la più performante della Sport Production

Marco e Andrea Rigo ci portano alla scoperta delle moto da corsa del loro team. Si parte con questa 125 2 tempi del 1992, toccava i 200 km/h
1 aprile 2020

Un tuffo nel passato! Approfittando di questo forzato stop nelle attività, Rigo Racing sistema la sede e saltano fuori dagli anfratti più reconditi le varie moto che hanno contribuito a fare la storia del team milanese. Correva l'anno 1992 e Rigo Moto apriva una parentesi nel mondo della velocità con la partecipazione al Campionato Italiano Sport Production che, in quegli anni, ha visto una partecipazione tale da costringere la Federazione Motociclistica Italiana a fare disputare ai piloti delle selettive per poter poi accedere alle finali, conseguenza diretta del boom di vendite delle 125 stradali che affollavano i cortili dei licei.

Nel video trovate la storia della Yamaha TZR 125 e qualche aneddoto legato all'unico anno nel quale i tecnici lombardi si sono dedicati alla velocità, sfidando le maggiori case ufficiali. Da regolamento non si poteva fare molto, era tutto sotto fiches, si poteva lavorare su carburazione e aspirazione, rapporto di compressione, tarature forcella, espansione, silenziatore e si poteva sostituire il monoammortizzatore.

La moto pesava 114 kg a secco equamente ripartiti: 57,5 all'anteriore e 56,5 al retrotreno, al limite dei 115Kg in ordine di marcia.
Gli pneumatici erano i Pirelli 140/60 e 100/80 ZR17 MP7 Sport con mescole speciali  (avevano anche delle bimescola).
Come mono ammortizzatore era utilizzato un Ohlins con possibilità di regolazione dell'altezza e taratura era sviluppata internamente da Rigo come per la forcella che doveva rimanere quella di serie.

Il motore era stato dotato di cuscinetti a basso coefficiente di attrito ed eravano riusciti a ridurre l'inerzia di alcuni componenti pur rimanendo nei valori della fiches di omologazione. Le luci di travaso del cilindro erano state ottimizzate, anche per ovviare a degli errori di flusso che portavano irrimediabilmente al grippaggio. Il cilindro aveva un riporto specialissimo del buon Monardi .

La testa era stata riprofilata come camera di scoppio pur rimanendo nella fiches e l' altezza della banda squish era risultata ottimale nella misure di 0,62. Rigo Racing aveva rivisto profondamente l'aspirazione, creando un supporto per il pacco lamellare che ne modificava l'inclinazione, aumentandone in maniera importante l'efficienza.

Per il carburatore era stato costruito uno spillo con un profilo differente da quelli disponibili in Dell'Orto, che era il produttore del solo carburatore che si poteva utilizzare, il PHBH 28 sul quale calzava un cornetto realizzato a mano al tornio con una levetta a manubrio collegata all'impianto dello starter (impiegava così un getto abnorme per avere nel pratico un power Jet meccanico).

Rigo aveva costruito una tonnellata di espansioni e silenziatori che trovavano il loro utilizzo dedicato a seconda del circuito. La miscela veniva fatta al 2% con un olio ELF con benzina sempre ELF a norma FIM.

Il pilota era Lucio Nicastro, (1,87 m x 72 kg) e, nonostante queste misure lo rendessero apprezzatissimo dai suoi avversari che amavano succhiargli la scia, Rigo riuscì a passare indenne dalle selettive e a presentarsi alle finali come migliori piloti in sella alla TZR.

Velocità massima: circa 200 km/h
Peso: 114 kg
Potenza: oltre 40 cavalli

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