Triumph Daytona 660: la prova della nuova sportiva inglese. Impressioni di guida, pro e contro [VIDEO E GALLERY]

La Daytona 660 è la sportiva con cui Triumph fa il proprio ingresso in questo segmento di mercato. Motore tre cilindri, linee aggressive e un prezzo interessante la rendono una valida candidata al podio della categoria. La prova di Moto.it
13 marzo 2024

Il segmento delle sportive di media cilindrata si fa ancora più ricco con l'ingresso della Triumph Daytona 660, la novità della Casa di Hinckley che porta sul tavolo prestazioni, dotazione e lo stile premium a cui Triumph ci ha sempre abituato.

Le sportive di media cilindrata nell'ultimo periodo rappresentano infatti una fetta importante di mercato, moto che non rinunciano al fascino delle carene, ma con motori decisamente più umani e una posizione di guida meno esasperata, che non disdegna anche i viaggi più lunghi. In tutti i casi non pensate che queste moto non abbiano carattere, anzi...

E in questo panorama mancava la proposta di Triumph, già in possesso di una piattaforma ottima - quella della Trident 660 - che non era stata sfruttata appieno, fino ad oggi, anno in cui prende vita la Daytona 660, una moto che, sulla carta, potrebbe riscrivere quelle che sono le regole del gioco alzando - ancora una volta - l'asticella.

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Triumph Daytona 660: Sportiva con classe

Com'è fatta

Arriva quindi la Daytona 660, un nome evocativo, che farà battere il cuori a molti. La nuova Daytona 660 tuttavia si distingue in modo marcato dalle precedenti sportive di Triumph, partendo dalla sua concezione.

La Daytona condivide il motore con la Trident, la roadster, e con la Tiger Sport 660, due moto che hanno già venduto oltre 40.000 unità fino ad ora grazie alla loro accessibilità globale e ai costi di gestione molto contenuti. Attenzione però, il motore è stato rivisto in modo importante per garantire prestazioni al vertice della categoria, senza comunque perdere affidabilità e sfruttabilità nel contesto stradale. Il motore è stato aggiornato con un nuovo albero, una nuova testa del cilindro e un pistone con un rivestimento ad alto scorrimento. Aggiornati e ingranditi i corpi farfallati (sono tre, da 44mm ciascuno) e ingrandito l'airbox. Cambia anche il sistema di raffreddamento e lo scarico, con un sound ancora più coinvolgente.

Grazie a queste modifiche la Daytona 660 guadagna il 17% di potenza rispetto alla Trident 660 e si alza anche il limitatore, fissato a ben 12,650 giri/min, il 20% in più rispetto alla Trident.

Sulla Daytona 660 non mancano comunque i tratti distintivi della qualità Triumph e le prestazioni dinamiche e motoristiche che caratterizzano le motociclette della Casa inglese.

Motore

L'intera concezione della moto è orientata verso il massimo divertimento nella guida quotidiana su strada. Il motore porta un notevole passo avanti rispetto alla Trident: la potenza del tre cilindri della Daytona 660 raggiunge i 95 CV a 11.250 giri/min, mentre la coppia aumenta fino a 69 Nm a 8.250 giri/min contro gli 81 CV e 64 Nm della Trident e della Tiger Sport. Complessivamente un aumento del 17% in potenza e del 9% in coppia massima. I 69 Nm del tre cilindri arrivano presto, anzi, prestissimo. L'80% della coppia è già disponibile dai 3.125 giri/min, il che dovrebbe rendere questa nuova sportiva ancora più sfruttabile in strada.

Il cambio a sei marce è dotato di frizione antisaltellamento e per soddisfare i requisiti delle patenti A2, è disponibile un kit di depotenziamento che limita la potenza a 35 kW, completo di un comando gas dedicato e una specifica messa a punto del motore.

Grazie al sistema ride-by-wire, la moto offre tre diverse modalità di mappatura del motore (Sport, Road e Rain). Ogni modalità regola l'accelerazione e il livello di intervento del controllo di trazione (che può essere disattivato), con la modalità Sport ottimizzata sia per l'uso su strada che per le eventuali sessioni in pista, anche se la Daytona 660 non è nata per questo. Tuttavia sarà acquistabile un pacchetto di optional dedicato a chi vorrà portare la Daytona 660 in pista, ve lo racconteremo a breve.

Tutte le varie funzioni possono essere selezionate tramite il cruscotto ibrido LCD/TFT a colori, che è compatibile con il sistema di connettività My Triumph. Una delle nuove caratteristiche elettroniche è il sistema di avviso di decelerazione di emergenza, che attiva le luci posteriori d'emergenza per avvisare gli altri utenti della strada in caso di frenata improvvisa ("panic stop").

Sono state apportate importanti modifiche anche al telaio. Il telaio a struttura perimetrale realizzato in acciaio, con forcellone bibraccio dello stesso materiale, ora presenta una distanza tra gli assi di 1425,6 mm, un'inclinazione del cannotto di sterzo di 23,8° e un'avancorsa di 82,3 mm. Questi parametri implicano un maggiore carico sulla ruota anteriore, favorita anche dal set up specifico delle sospensioni (la forcella perde 10mm di escursione). Contribuisce a questo risultato anche la posizione di guida, con manubri clip-on montati al di sopra della piastra della forcella.

All'anteriore troviamo una forcella Showa a steli rovesciati SFF-BP, con un diametro di 41 mm e un'escursione di 110 mm, senza possibilità di regolazione. Dietro il monoammortizzatore Showa RSU da 130mm di escursione offre la regolazione del precarico e garantisce una resa ottimale in tutti i contesti stradali.

L'altezza della sella è di 810 mm dal suolo, solo leggermente superiore di 5 mm rispetto alla Trident, posizione che conferma un bilanciamento dei pesi spostato verso la parte anteriore. Tra gli optional, comunque, è disponibile anche una sella che riduce l'altezza da terra a 785 mm.

Le nuove caratteristiche del sistema frenante includono tubi in treccia con pinze radiali a quattro pistoncini che mordono i due dischi da 310 mm nella parte anteriore, mentre dietro troviamo un singolo disco con una pinza flottante a un pistoncino. Naturalmente, il sistema ABS a doppio canale, fornito da Continental. Equipaggiati di serie sui due cerchi da 17 pollici in lega di alluminio con cinque razze troviamo ora un treno di Michelin Power 6, che rappresentano una scelta decisamente più sportiva rispetto ai Pilot Road 5 montati sulla sorella naked.

L'ago della bilancia si ferma sui 201 kg in ordine di marcia, compresi quindi i 14 litri del serbatoio del carburante. Gli interventi di manutenzione sono fissati ogni 16.000 km.

Il ricco catalogo Tiumph vanta più di 30 accessori pronti da equipaggiare sulla nuova Daytona 660. Tra i componenti più sportivi, vi segnaliamo il codino monoposto colorato, insieme a una serie di componenti speciali lavorati dal pieno. Da non scordare il Triumph Shift Assist, bidirezionale.

Per chi punta al comfort e ai viaggi sono disponibili il sistema di connettività My Triumph, che consente di impostare il navigatore turn-by-turn, utilizzare il telefono e ascoltare musica, manopole riscaldabili, una presa USB sotto la sella e il sistema di monitoraggio della pressione dei pneumatici. Sono disponibili anche una borsa per il serbatoio e una per il posteriore, per un totale di 20 litri di capacità, oltre al sistema di allarme Triumph Protect+ e al localizzatore Triumph Track+ con monitoraggio 24/7.

Tre sono le colorazioni della Triumph Daytona 660: Snowdonia White, Satin Granite, Carnival Red. Il prezzo è fissato a 9.795,00€. Ora è arrivato il momento di salire in sella!

Come va su strada

La Daytona 660 è stata progettata per la guida in strada e durante i quasi 200 km di test abbiamo potuto metterla sotto esame su ogni punto di vista: dal confort alle qualità dinamiche.

A primo impatto la Triumph Daytona 660 stupisce per la posizione di guida, ci fa capire da subito il suo carattere. La triangolazione manubrio/sella/pedane è stata azzeccata da Triumph conferendo una posizione attiva sulla moto, un po' caricata sull'anteriore, condizione che rende la guida tra le curve un vero spasso. Tuttavia la posizione non è particolarmente stancante, con un po' di spirito d'adattamento si possono percorrere un discreto numero di km, un giusto mix tra sportività e confort, con il piatto della bilancia più dalla parte della sportività. Nella guida cittadina, nel traffico, il peso del nostro corpo grava leggermente sui polsi, ma nulla di tragico.

Arriviamo a quello che è il parco giochi della Triumph Daytona: il misto. Il motore ha una grinta unica, quella spinta che solo il tre cilindri - Triumph - sa dare. Il propulsore è lineare, progressivo, con una spinta costante dai 3.000 giri/min (dove viene erogata già l'80% della coppia massima) fino al fondo scala, dove la Daytona 660 ringhia. Il limitatore è posizionato molto in alto e va proprio cercato. Il tre cilindri da 95 CV è molto elastico, consente una guida rilassata e non presenta la minima traccia di on/off, anche la ripresa dalle basse velocità, in sesta marcia, è formidabile. Non si avvertono vibrazioni fastidiose sui semimanubri e sulle pedane.

La ciclistica è azzeccata per l'utilizzo stradale, non si sente la particolare necessità di una regolazione della forcella, in frenata affonda nella prima parte ma poi risulta sostenuta. Il giusto mix tra sportività e utilizzo quotidiano. L'ammortizzatore, regolabile nel precarico, offre un buon sostegno. La Daytona 660 va guidata con naturalezza, senza esasperare le frenate e seguendo, piega dopo piega, la strada. In piega la Daytona è affilata, si sceglie una traiettoria e lei lì rimane, tuttavia ci concede anche importanti correzioni in curva, quando sbagliamo lei ci mette una pezza.

La frenata è molto potente, le pinze a quattro pistoncini garantisce un'ottima potenza frenante, si riesce a rallentare in sicurezza utilizzando anche solo l'indice per frenare. Presente anche l'intervento del freno posteriore, "a portata di piede" e fondamentale per correggere le traiettorie.

L'elettronica è ben bilanciata, la mappa Sport è l'ideale per divertirsi. Il Traction control (disinseribile) non risulta invasivo, tantomeno l'ABS. Le altre due mappature, Rain e Road, sono decisamente più conservative.

Anche se la Daytona 660 non è stata progettata per macinare chilometri su chilometri, con un po' di spirito d'adattemento si possono affrontare anche tratti più lunghi. Nel catalogo Triumph troviamo infatti un set di borse, compresa una da serbatoio. Sulle lunghe percorrenze, a velocità autostradali, potremmo avvertire un po' di flussi d'aria sulla parte superiore del corpo. La protezione aerodinamica ripara solo in parte il torso, mentre sulle gambe non abbiamo avvertito particolari criticità.

La Daytona 660, nella nostra prova, si è rivelata quindi una moto versatile, adatta anche ai guidatori alle prime armi, ma capace di soddisfare allo stesso modo i più smaliziati ed esperti. Il suo terreno di caccia sono le curve ed è proprio qui che troverete la sua essenza. L'accessibilità, anche a livello economico, è uno dei suoi punti forti il che potrebbe avvicinare molti giovani al mondo delle sportive. Non a caso è disponibile il kit per il depotenziamento a 35 kW.

La Triumph Daytona 660 è ordinabile già da ora al prezzo di 9.795€, arriverà a breve nelle concessionarie Triumph e vi invitiamo ad andare a testarla!

Pregi e difetti

Pro

  • Motore
  • Dotazione
  • Prezzo

Contro

  • Protezione aerodinamica del cupolino alle alte velocità

Argomenti

Triumph Daytona 660 (2024)
Triumph

Triumph
Via R. Morandi, 27/B
20090 Segrate (MI) - Italia
02 84130994
stefano.nizzola@triumph.co.uk
https://www.triumphmotorcycles.it

  • Prezzo 9.795 €
  • Cilindrata 660 cc
  • Potenza 95 cv
  • Peso 201 kg
  • Sella 810 mm
  • Serbatoio 14 lt
Triumph

Triumph
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20090 Segrate (MI) - Italia
02 84130994
stefano.nizzola@triumph.co.uk
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Scheda tecnica Triumph Daytona 660 (2024)

Cilindrata
660 cc
Cilindri
3 in linea
Categoria
Sportive
Potenza
95 cv 70 kw 11.250 rpm
Peso
201 kg
Sella
810 mm
Pneumatico anteriore
Michelin Power 6 120/70 ZR 17
Pneumatico posteriore
Michelin Power 6 180/55 ZR 17
Inizio produzione
2024
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