Trial GP Olanda. Bou ingrana la quarta

Andrea Buschi
Il fenomeno catalano, alla guida della sua Honda, coglie la quarta vittoria consecutiva in questo torneo iridato che per la prima volta nella sua storia fa tappa in Olanda
26 giugno 2019

Con la sua attrezzatissima area Trial la località di Zelhem, molto vicina al confine con la Germania, era già nota a livello internazionale per aver ospitato con successo le prove di campionato europeo 2012 e 2017.

Comprensibile quindi, oltreché ben riuscito, lo sforzo organizzativo per salire al massimo livello raggiunto con questa gara curata nei minimi dettagli, e gratificata da un pubblico numeroso di circa cinquemila persone nel corso del weekend.
Un percorso completamente artificiale costruito utilizzando manufatti di cemento e molti blocchi di roccia importati dai paesi confinanti, hanno reso questa collina di sabbia un enorme parco giochi per i trialisti nord europei, e in questa occasione hanno impegnato tutti i migliori esponenti della disciplina.

Naturalmente, se da un lato la gara è stata molto apprezzata dal pubblico per la possibilità di essere comodamente seguita tutta a piedi, o addirittura seduti su una grande tribuna, dal punto di vista tecnico ha offerto ben poco ai piloti, con zone lunghe tutte abbastanza simili e di limitata difficoltà, tracciate sicuramente con attenzione in considerazione della sostanziale incompatibilità di questi percorsi con il regolamento no-stop, ma pur sempre dal taglio indooristico, che alla fine ha solo creato problemi con il tempo massimo di gara.

Anche in queste condizioni a lui meno favorevoli, il campionissimo Toni Bou trova la strada della vittoria con un solo piede poggiato sulle 29 sezioni di gara (una zona è stata eliminata dopo che al primo giro un grosso masso si è spostato rendendola impraticabile) e cinque punti di over time. Completano il podio l’ottimo Adam Raga, su TRRS, secondo con 14 penalità (3 di tempo) e Jeroni Fajardo, su Gas Gas, fermo a 14 + 5 di tempo.

«Oggi è stata dura per me, perché le sezioni non erano così difficili, quindi c'era molta pressione", ha detto Bou. "Solo un piccolo errore avrebbe potuto essere molto costoso, quindi sono molto contento del mio secondo giro perfetto. È un posto nuovo l’Olanda, e oggi i fan sono stati fantastici, quindi sono molto contento».

Adam Raga, secondo, in alto Toni Bou
Adam Raga, secondo, in alto Toni Bou

 

Nettamente staccati Fujinami, su Honda, quarto con Jaime Busto quinto, ancora in fase di rodaggio con la sua nuova Vertigo. Molto buono il risultato del nostro Andrea Riva, undicesimo su TRRS, che approfitta di ostacoli a lui molto congeniali per esprimere una prestazione molto positiva, e di sicuro motivante.

Nella Trial 2 raggiunge l’apice la progressione del diciottenne spagnolo Gabriel Marceli su Montesa: un solo punto più 8 di over time sulle trenta sezioni, gli regalano una limpida e meritata vittoria sul compagno di squadra campione in carica Matteo Grattarola, secondo, ma molto staccato con 20 penalità. Terzo il giovane inglese Toby Martin su Beta, che agguanta il podio in extremis dopo una bella lotta col catalano "italianizzato" Francesc Moret ed il nostro Luca Petrella, questa volta molto vicino al top.

«È una bella sensazione", ha detto Marceli. "Sono molto contento della mia guida di oggi - la mia testa è tra le nuvole! Questa è la mia prima vittoria quest'anno, e vorrei ringraziare la mia squadra, la mia famiglia e tutti coloro che mi hanno supportato».

Discreta la prestazione degli altri italiani in gara, con Petrangeli tredicesimo su Sherco, seguito nell’ordine da Gandola su Vertigo e Piardi su Beta, quindicesimo, mentre termina staccato al ventitreesimo posto Spreafico su Sherco.
Nella categoria Trial 125, prima affermazione per l’austriaco Mempoer su Beta, che in un tracciato molto facile termina ad una sola penalità le sue fatiche davanti al francese Rovery, secondo su Sherco, ed al giovane talento spagnolo Canales, terzo su Gas Gas, giusto davanti al nostro Carlo Alberto Rabino su Beta, sempre molto positivo.

«È una sensazione incredibile", ha detto Mempoer. "Ora cercherò di fare del mio meglio il prossimo weekend in Belgio, e spero che vada per il meglio».

Esordio stagionale per la categoria “elettriche”, che come consuetudine si giocheranno il titolo su due sole competizioni, questa in Olanda e la prossima settimana in Belgio. A trionfare quest’anno con due perentori giri a zero è stato il recuperato Albert Cabestany su Gas Gas, il quale trova spazio per tornare al mondiale dopo il suo ritiro ufficiale da Trial GP a fine 2018. Secondo anche in questa occasione il giapponese Kenichi Kuroyama, alla guida della futuristica Yamaha, che con quattro penalità precede il nostro Gianluca Tournour, sempre su Gas Gas ma staccato ad undici punti. Solo cinque i partecipanti in questa occasione, in controtendenza rispetto alle due precedenti edizioni, segno evidente che l’interesse verso questa competizione, divenuto territorio di conquista facile per ex-campioni, ha perso appeal insieme anche alla limitata diffusione di questi mezzi.

«Sono davvero felice perché un Trial facile non è mai una gara facile", ha detto Cabestany. "Finire senza penalità è sempre difficile - specialmente dopo una settimana in sella alla Gas Gas. Mi sono sentito molto a mio agio, e in previsione campionato questo è molto importante».

Appuntamento alla prossima settimana in Belgio, su un percorso più tradizionale e naturale disegnato attorno alla cittadina mineraria di Comblain au Pont.

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