Jonathan Rea, sportivo dell'anno

Jonathan Rea, sportivo dell'anno
Luciano Lombardi
Il Motorsport diventa la disciplina sportiva più “alta” dell'Irlanda del Nord: secondo il riconoscimento della filiale della BBC nordirlandese, che già glielo assegnò nel 2017, l'alfiere della Kawasaki in Superbike è la Sports Personality of The Year, lo sportivo dell'anno. Un premio, certo, doveroso, per non dire scontato, sul quale tuttavia non possiamo che trovarci d'accordo anche per il suo valore assoluto, a livello mondiale
27 dicembre 2019

Nessuno, in Superbike, ha vinto quanto Jonathan Rea, perdipiù con tanta costanza di rendimento nel tempo. Basti pensare che con le sue 85 vittorie complessive si tiene alle spalle, a debita distanza, due leggende come Carl Fogarty (59 successi) e Troy Bayliss, 52.

Quasi inevitabile che in un piccolo Paese che nella storia ha espresso un numero molto ristretto di campioni nello sport, l'impresa-record del pilota di Ballymena trovasse un riconoscimento importante come quello dato dalla “filiale” nordirlandese della BBC, cioè la coccarda di Sports Personality of The Year, lo sportivo dell'anno. Ma questo non sminuisce minimamente il valore di Rea. Anzi...

“Jonathan ha dato dimostrazione di grande grinta e determinazione - ha dichiarato il direttore esecutivo di BBC Sport Northern Ireland Neil Brittain - nel vincere il suo quinto titolo, dimostrando così anche di poter essere un grande ambasciatore del suo Paese e per il suo sport”.

E' la seconda volta che il Campione in carica del campionato delle derivate dalla serie entra nel gotha dello sport nordirlandese, che già lo aveva accolto nel 2017 con lo stesso titolo.

Una stagione tutt'altro che facile

Il premio, poi, assume un significato ancora più rilevante se si considera che la vittoria nel 2019 è stata una delle meno scontate tra le ultime in cui ha sempre dominato senza trovare avversari capaci di insidiarlo davvero.

L'aver raggiunto per la quinta volta consecutiva il gradino più alto del podio finale di campionato è stato infatti un traguardo tutt'altro che semplice, per via della presenza di un avversario ostico come Alvaro Bautista, che nella prima parte della stagione è riuscito a creargli ben più di un grattacapo, per poi “perdersi” nella fase successiva.

“È così bello essere celebrati a casa - ha commentato Rea - ed è fantastico per le corse in moto ottenere il riconoscimento che meritano. Sono davvero grato al mio team, agli sponsor, alla mia famiglia e ai miei fan per esserci stati in ogni fase della stagione, e per avermi supportato anche quando le cose non stavano andando per il verso giusto, soprattutto all'inizio della stagione. Ora non vedo l'ora di rilassarmi durante le festività e di avere un po' di tempoper la famiglia. Colgo intanto l'occasione per augurare a tutti un prospero 2020."