In Corsica con il Motoclub Polizia di Stato

Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
Tre giorni di tour in Corsica per conoscere da vicino le attività del Motoclub Polizia di Stato
  • Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
21 giugno 2019

Al termine della lunga gestazione  del video che ci ha visto per un giorno affiancare le motovolanti per raccontarne la giornata tipo, siamo stati contattati dal vice presidente del Motoclub Polizia di Stato Salvo Bonsignore, trovando l'ennesima conferma di quanto le due ruote siano popolari e vissute con passione all'interno delle Questure d'Italia e che molti poliziotti, fino pure a quelli con ruoli prefettizi, sono degli inguaribili malati di moto.

Ora, quando un autorevole tutore dell'ordine vi intima di seguirlo è sempre pericoloso – oltre che contrario alla legge - disobbedirgli e quindi capirete tutti perché obtorto collo mi sono ritrovato sopra una BMW F850GS direzione Livorno e poi Corsica  a partecipare ad uno dei loro viaggi fuori dai confini italiani per raccontare cosa è il Motoclub Polizia di Stato.

Il MCPS non è un sodalizio come gli altri: rifondato nel 2010 dopo 9 anni di inattività ha saputo ricavarsi il proprio ruolo ruolo affiancando alle attività tipiche di un club tradizionale la naturale propensione della Polizia di Stato per la solidarietà e l'integrità dei propri sforzi. I circa 800 affiliati vedono impiegata la loro modesta quota annuale per organizzare eventi e viaggi che devolvono il 50% delle somme raccolte al fondo Marco Valerio per la tutela e il sostegno dei figli di poliziotti affetti da malattie croniche. Il resto va alle singole delegazioni locali che, come se non bastasse, le impiegano in massima parte per sostegno ad attività benefiche in campo pediatrico.

In questo quadro l'affiliazione all'FMI era vista più come un vincolo – benevolo, ma sempre vincolo – che come un aiuto, specie non potendo sempre ottemperare alle norme interne FMI per ragioni logistiche proprie dell'imprevedibilità del lavoro in Polizia, e quindi dal 2017 se n'è fatto a meno lasciando ulteriormente allargare le maglie dell'autonomia organizzativa.

Al contrario di molti Motoclub, il MCPS non è interessato ai grandi numeri nei propri eventi la cui cifra risiede nel chiaro desiderio di unire la passione per la moto alla solidarietà: immaginate che durante questo viaggio in Corsica (tra l'altro organizzato in partnership con l'Associazione Motociclisti Rotariani d'Italia, cui vanno i nostri ringraziamenti) c'erano poco più di venti moto giunte da ogni parte dello stivale, perché pur se la partecipazione ad ogni evento e viaggio è aperta anche ai non appartenenti al Corpo, diventa naturale che vi sia unità di intenti e di vedute con gli obiettivi di solidarietà che il MCPS si è imposto. Il picco opposto è, invece, il Night Run di Roma che ha visto 2500 partecipanti, ma quello è in un contesto totalmente diverso.

il nostro Antonio Privitera con il Presidente del MCPS Francesco Capelli e con i due Vice Presidenti Salvo Bonsignore e Mauro Frisciotti
il nostro Antonio Privitera con il Presidente del MCPS Francesco Capelli e con i due Vice Presidenti Salvo Bonsignore e Mauro Frisciotti

Fa tutto un altro effetto sapere che ogni chilometro che metti sotto le ruote è un piccolo segmento che unisce i puntini del sorriso di un ragazzo o di un bambino. Si perde quella remora egoista, quel non sapersi godere tutto fino in fondo perché quando viaggiamo sono in pochi quelli di noi che non portano dappresso i sensi di colpa dentro i top case, magari imbarcati clandestinamente; si cerca di resistere, ma poi il down che segue al rientro spesso è dovuto alla realtà che si avvicina rapidamente e che rimette tutto in quel binario di rimpianto del viaggio e della libertà condizionata di cui godiamo ad ogni giro di ruota, ad ogni curva, ad ogni sosta dove sfilarsi il casco è come mettere il piede fuori dal LEM e accorgersi con un sorriso che non c'è gravità. Non c'è bisogno di grandi giustificazioni per viaggiare in moto e divertirsi, certo diventa però ancora più semplice quando sai che la tua passione sta aiutando qualcuno, o forse è che i motociclisti trovano sempre una buona scusa. Ogni chilometro, un sorriso: ora capisco perché è stato un tour veramente fitto e costantemente on the road, scritto e definito alla perfezione.

Questo articolo non è una guida turistica, quindi vi eviterò la minuziosa descrizione del percorso seguito ma alcune cose devo assolutamente rimarcarle: la Corsica offre un'impressionante varietà di paesaggi e di strade, in genere in condizioni molto buone e ideali per noi motociclisti. Asfalto sempre liscio dal grip ideale, autovelox sì ma con giudizio e sopratutto ben segnalati, paesaggi costieri e collinari da togliere il fiato su strade dove il rettilineo più lungo sarà stato di trecento metri, il resto tutto in piega.

Il nostro itinerario partiva da Bastia per toccare Calvi, Ajaccio, Corte, Saint Florent, tracciando quasi tutta l'Isola, dalla famosa strada 81 delle Calanche, imperdibili scogliere a picco colorate di un arancio acceso, fino alle montagne interne dei sentieri solitari del parco nazionale corso, dove i paesi sono villaggi appesi ai lati della strada principale.

Tre giorni sono pochi, in relazione a quanto ci si può divertire in Corsica e quanto tempo potremmo spendere a girare per le strade popolate da gente accogliente e da un traffico che è soffocante solo ad Ajaccio e nella turistica Saint Florent, per tutto il resto bisogna veramente violentarsi per arrestare il motore e scendere dalla moto. Unico fastidio, in effetti, il vento in alcune zone spesso molesto fino al punto che a Bastia da fermi si faceva fatica a reggere la moto.

Forse il periodo più adatto per questo viaggio resta l'inizio della primavera, anche perché temo che in piena estate la folla gitante possa far perdere quel contatto con la natura e la strada che noi abbiamo potuto vivere intensamente e qui, tra l'altro, la strategia di viaggiare in un gruppo non troppo nutrito si è rivelata vincente, come del resto tutta l'organizzazione del MCPS che consiglierei a molti press meeting internazionali. Insomma, se vi capita l'occasione non perdete tempo e accodatevi ad uno dei viaggi o dei raduni organizzati dal Motoclub Polizia di Stato senza alcun preconcetto; preconcetti che sfioravano anche me, devo dirlo: non amo troppo i raduni e i viaggi promiscui; li trovo un terno al lotto dove spesso ci si ritrova allineati al grado di maturità e passione del meno dotato cui il gruppo si uniforma nei comportamenti, e magari si rovina la vacanza. Legge rispettata anche questa volta: solo che il livello era alto, maledettamente alto, e si trova lo spunto per migliorarsi, imparare qualcosa di nuovo e darsi un appuntamento non troppo lontano.

 

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